UIAA CLIMBING WORLD CUP
SPEED ROCK
VALLE DI DAONE 2006
di Alessandro Togni
"Speed Rock, è proprio una grande manifestazione.
Per me è come quella sulla Streif di Kitzbühel".
Queste le parole dell’austriaca Susi Knabl, giudice inviato
dall'International Council for Competition Climbing, alcuni
giorni dopo aver assistito alla quinta edizione di Speed Rock,
la più emozionante, impegnativa, strabiliante gara di
arrampicata in velocità, unica tappa italiana della Coppa
del Mondo.
La parete perpendicolare della diga Enel di Bissina in Valle
di Daone, pur con i suoi 50 anni, resta sempre una gran bella
opera della tecnologia e del progresso. La velocità e
la disinvoltura con cui gli atleti, autentici "rocket man",
affrontano il percorso, fino a 40 metri da terra, sono prova
di straordinarie capacità. Il loro catapultarsi verso
l'alto sembra, come in una danza contemporanea, poter annullare
la forza di gravità.
Una parete verticale ricoperta qua e là da piccoli appigli
dove le energie del corpo, in brevissime frazioni di secondo,
devono raccogliersi ora nelle dita delle mani, poi nelle braccia,
poi nei muscoli del torso, fino a suggerire la spinta alle gambe.
Forza, potenza, coordinazione, intuito e osservazione furtiva
delle tracce: tutti ingredienti della velocità.
Qualifiche, ottavi di finale, quarti, semifinali e finalissima.
La tensione per il risultato è al massimo grado quando
i due atleti più forti si sfidano per la vittoria; anche
il pubblico, in attesa dell'ultimo scontro, prova la stessa
vibrante emozione. Come non rimanere con il fiato sospeso seguendo
i movimenti scattanti, esplosivi, unici di Tomasz Oleksy, il
polacco detentore del record di ascensione stabilito nel 2005
con l'incredibile tempo di 16 secondi e 84 centesimi.
Come non rimanere colpiti dalla frenesia dei gesti ripetuti
e puntuali dalla indonesiana record woman Etti Hendravati (26",93)
che sale con spontanea naturalezza sopra la muraglia di cemento.
E Olena Riepko, dall'Ucraina, campionessa del Mondo che, gettandosi
a capofitto verso l'alto della parete di Bissina riesce a toccare
per prima il pulsante sonoro del traguardo ottenendo il mitico
oro di Speed Rock, la medaglia più prestigiosa della
gara che a suo giudizio è “la più bella
competizione del mondo”.