DALLE DOLOMITI ALLA CINA:
L'ARTE UNISCE ORIENTE E OCCIDENTE
Il Maestro Yu Jihan in 45 anni di pratica artistica, ha dato vita a una sorta di inseguimento con se sè stesso, in cui si è sforzato di rompere le catene della pittura tradizionale e la forma della calligrafia. Queste fatiche investite nella ricerca e nell'innovazione lo hanno condotto all'espressione di una linguaggio unico. Avviene nel 1990, per il Maestro Yu, l'inizio della pittura cinese a mano libera in calligrafia; un'unica pennellata d'inchiostro gli è sufficiente per creare opere d'infinito sogno a occhi aperti. Nel persistere degli intervalli del bianco e del nero, nell'estrusione, affiora la bellezza delle linee, così come accade di cercare la bellezza della natura per trovare i suoni della natura. Tale linguaggio è oltre il tempo e lo spazio, al di là della geografia, nel cuore dell'estetica in cui le persone si sentono. L'arte di Yu Jihan è composta da una forza maschile, di giustizia e di grande bellezza; una sorta di sublimazione spirituale che ci avvicina alla comprensione della natura e della vita.
Nel mese di ottobre 2011, il Maestro calligrafo Yu Jihan viene presentato in mostra
personale a Trento, in Italia, con un progetto organizzato dall’Associazione di interscambio Cina-Italia di Shanghai, dall’Ufficio Culturale del Consolato Generale Italiano a Shanghai, dal governo provinciale, Beiqi Na, e con la sponsorizzazione delle associazioni italiane Arci del Trentino e CasadiTutti, su invito dell’artista Paolo Dolzan. L’evento riscuote molto successo e riscontri favorevoli in entrambi i Paesi; il signor Xiang Yu, Sindaco di Bei Qina onora il Maestro dell’emblema della città, il Console Generale della ambasciata cinese a Milano, Liang Hui, compone in questa occasione speciale, una poesia per congratularsi con Yu Jihan. A Trento, l’artista viene ricevuto da numerose autorità locali, come per esempio, dall’Assessore alla Cultura della Provincia, Franco Panizza. A Venezia il Maestro Yu Jihan tiene una conferenza sull’arte calligrafica presso l’Accademia di Belle Arti, ospite del Professore e artista Paolo Tessari.
Dopo un anno e questa volta, a Shanghai, il noto pittore italiano Paolo Dolzan e il Maestro dell’inchiostro cinese, Yu Jihan, si incontrano nuovamente nell’edificio del Padiglione italiano del Shanghai World Expo, per intrecciare un nuovo scambio culturale. Questa mostra rappresenta un evento importante negli scambi culturali tra Oriente e Occidente: carta di riso e tela, inchiostro e pittura, si pongono oltre i confini dettati dallo spazio e dalla geografia. Sono fiducioso che questa mostra di artisti dei due Paesi sia l’inizio di una nuova e bella avventura. Auguro alla manifestazione un vero successo!
IL GRANDE NERO Paolo Dolzan e Yu Jihan
Gu Yuan
L’ultima aggregazione del colore è il nero, tutta la luce esprime il suo massimo nel bianco, nero e bianco, i due poli di un evento estremo che comprende tutte le luci e le ombre del mondo. Questo scambio culturale con l’Italia promuove il profondo legame storico di due grandi civiltà, riportandolo alla sorgente. Ripulisce le diverse migliaia di anni di cambiamenti sprigionati nel colore, rigettandoli nella tela e nella carta di riso, attraverso la moda e la modernità e ponendosi al di là dei confini geografici e culturali. Paolo Dolzan, l’Italia, le vernici del pittore e l’inchiostro di Shanghai del Maestro Yu Jihan, sono i tasti bianchi e neri alternati nella tastiera di un pianoforte, e compongono assieme una sinfonia capace di superare le barriere di Oriente e Occidente.