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MUSICA IN QUOTA: “I SUONI DELLE DOLOMITI”


un grande evento per unire due passioni: la montagna e la musica

di Annely Zeni


In cammino verso la musica e la montagna. Puntualmente riprende con lo scoccare dell’estate l’imponente saga de “I Suoni delle Dolomiti”, festival di musica in quota, divenuto appuntamento imperdibile per il vasto flusso turistico che interessa il Trentino tra luglio e settembre. Dalle Pale di San Martino al Monte Baldo, dai Monti Lessini alla Presanella, dal Brenta al Latemar e così via, prati, malghe e rifugi alpini fanno da teatro e palcoscenico per artisti provenienti dalle più svariate esperienze musicali, accomunati dal nome prestigioso ottenuto praticando di volta in volta il jazz, la classica, l’etnica, la canzone d’autore. Capolista del calendario (il 30 giugno a Villa Welsperg sotto le Pale di San Martino, 1 luglio al Passo Lavazè, 7 luglio a Forte Sommo Alto, 8 luglio in Val San Nicolò) sono Sergio Cammariere, con il suo stile che coniuga spirito del blues e ritmi sudamericani, Gianmaria Testa, fresco reduce dalla presentazione del suo ultimo lavoro “Da questa parte del mare”, poetica riflessione sui movimenti migratori della modernità, Nicola Piovani,  pianista e compositore di colonne sonore (la più celebre per “La vita è bella”) e la Banda Osiris, protagonista del primo appuntamento riservato alle Dolomiti di Brenta, alla Seggiovia del Doss del Sabbion (28 luglio). Nel settore della classica invece “I suoni delle Dolomiti” ospitano amicizie ormai consolidate, come il violoncellista Mario Brunello  o il violinista Uto Ughi, assieme ai Filarmonici di Roma il 22 luglio a Paneveggio, il cui parco  ospita anche il pianista-fenomeno cross-over del momento Giovanni Allevi con i Virtuosi italiani. Per gli amanti dell’esotico-etnico ecco servito il palestinese Adel Salameh, virtuoso di oud, o ancora Trilok Gourtu, un mago dei tamburi africani e indiani oppure, tornando a lidi più italiani, l’Officina Zoè, specialisti della particolare tradizione musicale del salentino. E ancora, festival di world music con due trii d’area balcanica, guidati rispettivamente da Ivan Papasov strepitoso virtuoso bulgaro di clarinetto, discendente da una stirpe di suonatori di zurna, il più famoso musicista di wedding music, e da Florin Niculescu con il suo violino gitano (rifugio al Cacciatore giovedì 2 agosto, e rifugio La Montanara giovedì 9 agosto). All’Alimonta invece domenica 5 agosto musica classica con il quartetto d’archi della Scala mentre sull’Adamello, al Rifugio Mandron, il 22 agosto si esibiscono i cinque ottoni del Gomalan Brass Ensemble, un quintetto formato da musicisti particolarmente eclettici, capaci di proporre persino un’Aida di Verdi, senza elefanti ma con squisita ironia e gusto per la performance.

 

 

 

 

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