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Vetro d'artista

 

 

 

 

Madonna di Campiglio ospita  nella prestigiosa sede del Palazzo dei Congressi dal 21 luglio al 19 agosto un'esposizione di arte contemporanea, con opere di  artisti italiani e stranieri a rappresentare le tendenze contemporanee del vetro artistico.

 

 

 

 

 

 

 

 

Neolitici, Silvano Rubino

In tempi come gli attuali, di grandi sperimentazioni, molti artisti hanno individuato nel vetro il materiale più idoneo ad esprimere il loro estro creativo. A Murano, punto di riferimento e di ritrovo c’è chi provvede interamente o in parte all’esecuzione dell’opera e chi ne fornisce il disegno dettagliato e ne segue da vicino le fasi della realizzazione. Ad esse provvede il maestro vetraio nel solco di una tradizione artigianale che ha saputo evolvere e rinnovarsi ad altissimo livello.
 
Fra i più assidui frequentatori della laguna in questi ultimi dieci anni troviamo il giapponese Yoichi Ohira, artista di fama internazionale, che  nel dar forma ai suoi capolavori privilegia la tecnica del vetro mosaico o murrino. Con rara sensibilità Ohira abbina a una tecnica prettamente muranese, arricchita peraltro da invenzioni sue, forme e colori di matrice orientale in una splendida armonia di trasparenze, di luci e di colori. Vi applica le soluzioni più avanzate ricavando nel vetro opaco giochi di polveri di colori contrastanti con fascinosi effetti, accentuati da una sapiente opera di molatura a sottolineare i contrasti. Di sicuro gusto cromatico sono le composizioni di Michele Burato. L’uso del vetro Bullsey,  nella sua vasta gamma di tinte, di velature e di sfumature, consente all’artista la creazione di tessuti in soffiati di rigorosa linearità. La conoscenza approfondita delle tecniche e la valutazione critica dei manufatti vitrei antichi e moderni costituiscono il substrato del personale stile di Micheluzzi: le realizzazioni di maggiore successo sono caratterizzate dalla fluidità del materiale modellato in suggestive forme marine.

Top, Michele Burato

Le collezioni di Massimo Nordio,  rivolte allo studio di differenti materiali e di tecniche specifiche, talora di grande difficoltà sul piano esecutivo, spaziano dall’“avventurina” in tutte le sue varietà, al vetro murrino, a una sorta di vetro cammeo a due strati di colore contrastante. Antichi saperi della lavorazione del vetro e modernissima ricerca formale si fondono nelle opere di Silvano Rubino. Come scrive Rosa Barovier Mentasti, curatrice della mostra, “nel gruppo di opere che l'artista ha scelto di chiamare Neolitici egli gioca col vetro inteso come surrogato della pietra - un travestimento convissuto nel tempo e nella storia con la dimensione acquea di questa materia - e insiste nel lavoro di scavo… Il taglio in profondità determina dei motivi a rilievo volutamente grezzi e in qualche modo primitivi”. Nel lavoro con il vetro si è aperta, per l’artista tedesca Eva Moossbrugger, una quarta dimensione, cioè una dimensione interna. La concentrazione e la riflessione della luce all'interno dei corpi di vetro provocano un gioco fantastico ed euforico - vivo e variabile col cambiare della luce.

dreamgarden, Michele Burato

 

 

 

 

 

ad154005, Massimo Micheluzzi

 

 

 

 

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